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Vito Paternoster

Vito Paternoster

Nato a Matera il giorno di Natale del l957, è oggi una delle figure italiane più apprezzate nei settori della direzione d’orchestra, della concertazione di opere, della prassi esecutiva filologica, del violoncello e della composizione.

Intraprende lo studio del violoncello a Bari, presso il Conservatorio “Piccinni”. Il direttore Nino Rota, coltivandone il precoce talento, ne stimola il debutto a 15 anni in sale prestigiose – a Milano per la “Piccola Scala”; a Venezia per la Fondazione Levi; a Roma accompagnato dall’Orchestra “I Concerti dell’Arcadia” diretta da Riccardo Chailly – per poi affidarlo ad Amedeo Baldovino, sua guida fino al diploma conseguito con il massimo dei voti a Roma (Conservatorio di S. Cecilia)

Suoi maestri sono stati anche Francesco D’Avalos per la composizione e Franco Ferrara per la direzione.

Ha diretto, tra le altre, l’Orchestra Sinfonica di Bari, la Sinfonica Abruzzese, la Sinfonica Betica di Siviglia, l’Orchestra G. Verdi di Salerno, la B. Marcello di Teramo, l’Ensemble Gabrieli, l’Orchestra Leonardo Leo ecc., spaziando da Wagner a Mozart, da Bach a Dvorak e Strawinsky con uno sguardo particolare a preziose pagine inedite del Settecento napoletano (tra cui l’azione sacra Giuseppe Riconosciuto di Metastasio/Duni). Ha inciso tutti i concerti di Sammartini per flauto ed orchestra con l’Orchestra Benedetto Marcello di Teramo, solista Massimo Mercelli (Bongiovanni ed.).

Specialista nella prassi esecutiva filologica, ha fondato l’orchestra di strumenti antichi La Lyra di Anfione dirigendola anche a Spoleto, dove ha inaugurato la Stagione Lirica ’99 del Teatro Lirico Sperimentale. Per questa produzione (Dido ed Aeneas di H. Purcell) ha riscosso un grandissimo successo di pubblico, oltre che attestati di stima del direttore artistico Michelangelo Zurletti. La critica specializzata ha parlato di “incantevole esecuzione” e di “un direttore che era palesemente non sul podio ma dentro la musica e il canto, tutt’uno con essi” (Quirino Principe).

Con La Lyra di Anfione ha diretto la Messa in Si minore di Bach e lo Stabat Mater di Pasquale Cafaro, è stato maestro direttore e concertatore de La Cecchina o sia la Buona Figliola di Goldoni/Piccinni, nell’allestimento barese coprodotto con il Teatro Parenti e l’Accademia della Scala di Milano, raccogliendo grandi apprezzamenti di pubblico e critica e dei vertici del più importante teatro lirico italiano. Il doppio CD live Bongiovanni di Cecchina, uscito nel 2001, ha destato l’interesse internazionale e unanime della critica (Fanfare, CD Classica, Opera, Radiotre ecc.) e definita “una esecuzione di riferimento per quanto vorranno in futuro cimentarsi con essa”.

Nel 2001 dirige “Tosca” e nel 2002 ha concertato e diretto “La Traviata alla specchio” per la stagione lirica ufficiale Teatro Petruzzelli (uno spettacolo ideato da Maria Grazia Pani, con la quale aveva già realizzato “Viva Verdi” e “Vita di Bohème”) riscuotendo vivissimi apprezzamenti.

Animatore di una piccola stagione lirica a Palese Macchie nella quale sperimenta trascrizioni per piccole formazioni di celebri titoli del melodramma (Aida, Rigoletto,Trovatore,Traviata, Cavalleria, Pagliacci, Elisir d’amore, Suor Angelica, Turandot, Bohème, Tosca, Butterfly, Norma, Carmen) utilizzando limitatissimi budget e coinvolgendo giovani artisti in carriera.

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